Riportiamo l’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore al nostro Presidente Giorgio Buzzi nell’articolo “Di padre in figli, per 12mila Pmi primo passaggio generazionale”. Il passaggio generazionale vissuto dal Gruppo Lucefin viene presentato come modello per le piccole e medie imprese che dovranno affrontare questo importante cambiamento.
«Il nostro passaggio generazionale è iniziato abbastanza casualmente», ricorda Giorgio Buzzi, seconda generazione del gruppo bresciano Lucefin, specializzato nella prima trasformazione a freddo dell’acciaio in trafilati. Nato cinquant’anni fa, nel 1973, a fondarlo fu Luigi Buzzi, l’imprenditore scomparso lo scorso anno e padre di Giorgio. Adesso che il giro d’affari ha superato i 300 milioni di euro e i dipendenti sono più di 600, Giorgio Buzzi ha scelto di dare una configurazione che metta l’azienda al riparo da ogni rischio, nel caso di eventi traumatici o nel caso in cui i suoi figli, ancora in tenera età, decidessero di seguire strade diverse. Parlando della sua storia, Giorgio Buzzi racconta che cinque anni fa ha affrontato il vero e proprio passaggio con il padre e poi, lo scorso anno, ha scelto di rimanere come presidente operativo e di managerializzare l’azienda che oggi ha due ad, uno per la holding e uno per la parte siderurgica. A questo disegno è arrivato attraverso un percorso lungo 27 anni, tanti quanti sono quelli da cui è presente in azienda. «Quando sono entrato chiesi a mio padre di poter avere un doppio ruolo, con una delega sulle risorse umane e sui rapporti sindacali perché volevo costruire l’ossatura futura e portare quei talenti che poi sarebbero diventati i manager chiave, con qualità in linea con i nostri valori. Questo è stato determinante nel passaggio generazionale». Quando lo ricorda, Giorgio Buzzi non nasconde né la stima verso il carisma e la personalità del padre, né la complessità del dialogo generazionale. «Ho sempre cercato di avere una mia indipendenza, ma la delega c’era più sulla carta». Lavorando gomito a gomito sicuramente «il rapporto conflittuale padre e figlio può acuirsi, ma io ho cercato di cogliere gli spunti positivi dell’esempio di mio padre». La chiave del passaggio generazionale «è sapere aspettare i tempi giusti e non pensare che debba avvenire nell’arco della parentela diretta. Ognuno deve saper capire quali sono le caratteristiche di figli e nipoti e che fare l’imprenditore non è come fare il dirigente».